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  • Immagine del redattoreBenedetta Scuderi

Non staremo zitte! Basta colpevolizzare le vittime. Firma se vuoi educare un Giambruno!


Barbie-Ken Giambruno
Educa un Giambruno



Sono Benedetta Scuderi e sono andata virale per un mio commento sarcastico fatto al giornalista Andrea Giambruno.


Questa non deve ridursi ad un meteora mediatica. Vi chiedo di unirci e dimostrare che siamo qui, che siamo tante e che non ci fermeremo.


Giambruno non ha chiesto scusa perché afferma di essere stato frainteso, ma in realtà è lui che non ha compreso la natura delle sue parole. La sua compagna, la Signora Presidente Meloni è altrettanto convinta che quanto detto sia legittimo e giusto. Le loro affermazioni sono il risultato di una cultura patriarcale che impedisce di comprendere la radice della violenza.


È inaccettabile ritenere che una donna debba proteggere sé stessa limitando la propria libertà ed evitando comportamenti che per un uomo sono socialmente accettabili, piuttosto che pretendere che si prevenga l’abuso e si limiti il comportamento oppressivo.

Il problema, quindi, non è Giambruno. È il nostro sistema patriarcale che da secoli insegna a colpevolizzare le vittime invece che il carnefice, regalandoci una storia stracolma di "Giambruno".


Uniamoci adesso per dire ad alta voce che non accettiamo i soprusi verbali e non verbali subiti dalle donne. Non può più esserci connivenza da parte del Governo, della politica, della cultura o della società, rispetto agli atti di violenza sulle donne, siano essi fisici o verbali.


Chiediamo a Mediaset di promuovere una cultura più inclusiva, più giusta e non violenta. Obblighiamo Giambruno a frequentare un corso su femminismo e violenza di genere. Iniziamo da lui!


Questa attenzione mediatica, insieme a tutti i messaggi di gratitudine e incoraggiamento che continuo a ricevere, sono la dimostrazione che siamo qui, che siamo tante e che non ci fermeranno. Sono anche la dimostrazione che c’è bisogno di rimarcare e denunciare ogni sopruso e comportamento sessista. Chi ha il privilegio di poterlo fare, deve esporsi a beneficio di tutte e tutti: #EducaUnGiambruno.


Dobbiamo riprenderci tutti gli spazi, soprattutto quelli dove noi donne femministe non siamo ben accette: non staremo zitte, anche davanti a colossi mediatici che incutono timore o di fronte ad interlocutori privilegiati che poi cercheranno di distruggerci.

Non voglio che questa forza si esaurisca in 15 miei minuti di notorietà. Utilizziamo questo momento mediatico per un obiettivo comune della comunità femminista: #EducaUnGiambruno insieme a me!




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